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🌟 VelaRaid 2025 – 20 anni di magia nella Laguna di Venezia

Dal 2005 a oggi, VelaRaid è diventato molto più di una semplice regata: è un viaggio nello spazio e nel tempo, tra canali silenziosi, isole dimenticate e secche imprevedibili. Nel 2025 festeggiamo 20 anni di navigazioni e scoperte, in barca a vela, alla scoperta della laguna più autentica. Un’esperienza immersiva fatta di incontri straordinari, luoghi remoti da esplorare, serate condivise e tramonti che non si dimenticano. VelaRaid è per chi ama il vento, l’acqua e lo spirito dell’avventura. Due rotte diverse, un’ unica destinazione: la laguna più remota e segreta. Navigherai tra barene selvagge e canali silenziosi, dove ogni dettaglio racconta la vita lagunare. I pesci guizzano fuori dall’acqua, mentre i cormorani si asciugano al sole con le ali spiegate, come attori in uno spettacolo improvvisato. Un’esperienza che intreccia natura, scoperta e meraviglia.

I due circuiti

Due circuiti previsti, come detto prima: il Classic, della durata di 5 giorni, e il Wild, di 4 giorni.

Wild

Gli organizzatori, con saggia lungimiranza (e forse anche un pizzico di timore), hanno ben pensato di accorciare leggermente il percorso Wild. Non tanto per questioni logistiche o meteo, quanto per evitare l’insorgere del famigerato effetto Stoccolma: partecipanti talmente immersi nella vita selvaggia della laguna da affezionarsi irrimediabilmente a zanzare, fango e cucine da campo, al punto da rifiutare il ritorno alla civiltà. Si temeva potessero iniziare a costruirsi capanne con le frasche, parlare con i gabbiani e battezzare ogni zolla di terra come “casa”. Del resto, dopo quattro giorni senza Wi-Fi, l’essere umano attraversa una fase mistica in cui anche una pozzanghera fangosa può sembrare una spa termale. Per sicurezza, pare che al termine del Wild venga offerta una tazza calda, un aggiornamento sulle ultime notifiche e una sedia ergonomica, così da agevolare il reintegro graduale nel mondo civilizzato.

Classic

Il circuito Classic, invece, era pensato per chi apprezza la natura, sì, ma senza dover necessariamente diventare un tutt’uno con il terriccio. Le sistemazioni previste erano in alloggi veri, con mura, tetti e – udite udite – bagni funzionanti. Un sogno a occhi aperti per chi, pur amando l’avventura, continua a credere nei poteri taumaturgici della doccia calda e nel valore civile di un sapone solido. Qui si dormiva su letti, si mangiava seduti e ci si lavava senza dover negoziare con l’acqua di un canale. Non mancavano i momenti immersivi nella laguna, certo, ma con la possibilità di tornare a sera in un ambiente in cui asciugarsi le mani non richiedeva l’intervento del vento e della speranza. Insomma, un’avventura vera… ma con il profumo di biancheria pulita.

Pronto a partire? Scegli il tuo percorso!